Il ruolo di Art-ER e dell'Emilia-Romagna nella nuova KIC Industrie Culturali Creative...
- rcalari
- 18 ago 2023
- Tempo di lettura: 7 min
Aggiornamento: 11 set 2023


Ripropongo, qui di seguito, un articolo del 24 giugno del 2022 che riprendo dal sito di Art-ER, in cui si dava conto di una notizia molto importante per chi opera nei diversi settori e comparti delle industrie culturali e creative, ma anche per chi crede che questi siano settori di grande rilevanza per lo sviluppo sostenibile dei diversi territori europei e che in questi settori stiano molte delle nuove competenze e dei nuovi lavori di una realtà del mercato del lavoro che sta molto rapidamente modificandosi.
Perché questa scelta? perché a distanza di ormai di più di un anno da questo annuncio sembra che la consapevolezza dell'importanza di questo nuovo strumento del KIC, laboratorio di ascolto, ricerca, innovazione e proposta Europeo dedicato alle ICC, non abbia ancora raggiunto in modo adeguato il sistema imprenditoriale.
Molti professionisti del settore, quindi, non hanno ancora pienamente colto, credo, il potenziale ruolo di questa nuova aggregazione di soggetti pubblici e privati.
Vero è che le informazioni da cogliere che riguardano i settori ICC sono davvero molte! e lo stato di interesse crescente per i settori ICC del mondo politico istituzionale è evidenziato anche dalla quantità di Bandi nazionali e dell'Emilia-Romagna che si aggiungono a quelli crescenti connessi alle ICC propri già del livello europeo ( a partire dalle linee di intervento di Creative Europe, ma anche con una crescente presenza trasversale, nei Bandi Europei, dei settori ICC in molte atre aree di intervento, ad esempio in Bandi connessi alla sostenibilità, all'Health, all'educazione, all'inclusione sociale....).
Sul grande capitalo della digitalizzazione del Patrimonio Culturale si è aperta, ad esempio, una straordinaria stagione di opportunità di avviare processi virtuosi in molta parte del Patrimonio anche grazie a consistenti risorse pubbliche rivolte a questo scopo.
Ma la domanda che torna frequente è: questi Bandi sono davvero corrispondenti ad un ascolto effettivo dei bisogni e delle opportunità di intervento di un sistema imprenditoriale specifico, basato fortemente sull'immateriale e su piccole dimensioni di impresa e difficilmente in grado di adattarsi a "standardizzazioni" proprie di Bandi riferiti ai settori industriali tradizionali?
E' necessariamente in atto un lavoro di ascolto e adattamento che va alimentato e compreso come occasione di partecipazione alla definizione di nuove e sempre più adeguate policies per i settori ICC.
Settori che, insieme ad elementi comuni, hanno necessariamente bisogno anche di strumenti nuovi per affrontare i cambiamenti e gli scenari competitivi in continua evoluzione nei diversi e specifici mercati verticali.
In Emilia-Romagna il lavoro in corso è davvero rilevante e, quel che più conta, è sempre più costruito e promosso in un logica orizzontale in grado di coinvolgere sia nella fase di ascolto e raccolta di idee e necessità, sia in quella di elaborazione diversi assessorati ed aree di intervento.
Un lavoro di analisi, supporto, promozione che Art-ER in collaborazione con il ClustER Create e gli altri ClustER della regione sta facendo per costruire un sistema sempre più integrato tra pubblico e privato, tra Università, Centri di ricerca, Associazioni di categorie, associazioni sindacali, Istituzioni per cogliere al meglio questa opportunità di ragionare e costruire insieme, con scelte e pratiche virtuose e condivise, le possibili policies dell'Europa per i prossimi anni in questi settori.
L'altra forte accelerazione è riferita ad un aspetto di particolare rilevanza per la capacità di competere del sistema economico regionale: la ricerca e l'avvio di relazioni sempre più trasversali dei settori ICC con gli altri comparti strategici dell'economia e in generale dei territori in cui essi sono maggiormente presenti e promossi.
Ecco perché a partire da questa rinnovata informazione della notizia di avvio di un anno fa mi sembra rilevante contribuire, per quanto possibile, almeno a ripercorrere le tappe del processo in atto, dei soggetti che ha coinvolto e coinvolge. Soggetti che, per altro, non sono solo i fondatori del Consorzio ICE (Innovation by Creative Economy), guidato dall’Istituto Fraunhofer (Fraunhofer-Gesellschaft) e composto da 50 partner da 20 Paesi europei, ma anche tanti altri ( circa un 100 mi risulta) partner associati che possono rappresentare uno straordinario universo di eccellenze e di disponibilità a costruire reti di competenze, buone pratiche e innovazione condivisa in tante parti di Europa. Per il Sud Europa, poi, in particolare, è ArtER il partner ospitante di uno dei 6 nodi Europei, o Co-Location Centres, presso il Tecnopolo di Bologna, con il compito di “incanalare” esigenze e aspettative dei sistemi locali e regionali, fornendo servizi adatti a ciascuna realtà e ai gruppi di stakeholder (ad esempio, studenti, startup, investitori, istituzioni).
Ma queste sono solo alcune prime informazioni e considerazioni che mi sembrava utile condividere suggerendo, nel contempo, a chi opera professionalmente o imprenditorialmente in uno o più ambiti delle Icc di seguire da vicino il lavoro di ArtER e del ClustER Create come luoghi fortemente impegnati in questo percorso di rafforzamento del sistema di imprese e competenze ICC.
Mi pare di poter affermare che la Regione abbia, ormai, pienamente acquisito la realtà delle industrie Culturale e Creative come uno dei Driver di sviluppo dell'Emilia-Romagna....e questo è un aspetto particolarmente rilevante anche figlio di un immenso lavoro di ricerca europea ed internazionale che ha evidenziato l'importanza di questi comparti per uno sviluppo sostenibile e per l'innovazione.


Ecco l'articolo del giugno 2022, sul sito di ArtER, che annunciava l'assegnazione del Bando KIC ICC
"A vincere il bando dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) per la creazione della nuova Comunità d’innovazione per le Industrie Culturali e Creative (KIC ICC) è stato il consorzio ICE (Innovation by Creative Economy), guidato dall’Istituto Fraunhofer (Fraunhofer-Gesellschaft), composto da 50 partner da 20 Paesi europei, che ha ottenuto la valutazione migliore. In questa “cordata”, la Regione Emilia-Romagna è rappresentata da ART-ER. Altri membri italiani sono il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), l’Università di Bologna attraverso Una Europa, Fondazione Cariplo e Fondazione Fitzcarraldo, oltre a molti altri enti pubblici e privati del Paese.
“Questo risultato rappresenta un altro grande riconoscimento per ART-ER nell’ambito della progettazione europea in un settore strategico per lo sviluppo regionale e nazionale. Il nuovo hub opererà su temi importanti come la cultura e la creatività e rafforzerà il ruolo del consorzio nel favorire la collaborazione tra tutti i soggetti dell’innovazione, anche a livello nazionale” – ha dichiarato Massimiliano Bianco, presidente di ART-ER.
La partnership ICE opererà attraverso 6 nodi, denominati Co-Location Centres, collocati ad Amsterdam, Barcellona, Bologna, Helsinki, Kosice e Vienna. Ai nodi spetterà il compito di “incanalare” esigenze e aspettative dei sistemi locali e regionali, fornendo servizi adatti a ciascuna realtà e ai gruppi di stakeholder (ad esempio, studenti, startup, investitori, istituzioni). Il Co-Location di Bologna vedrà come partner ospitante ART-ER e si collocherà fisicamente presso il Tecnopolo Manifattura di Bologna, coerentemente con la vocazione internazionale dell’area e in stretta connessione con l’ecosistema dell’innovazione regionale.
Il nodo di Bologna opererà come punto di accesso all’offerta complessiva di servizi e opportunità della KIC e si rivolgerà come area principale di intervento alla zona del Mediterraneo. Sosterrà i processi di innovazione, digitalizzazione e collaborazione dell’intero sistema delle ICC, sostenendo lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi e opportunità di mercato avendo a riferimento il patrimonio culturale, le arti dello spettacolo e i settori creativi. Tra i focus principali di intervento, i big data e l’intelligenza artificiale, il sostegno ai talenti e la loro formazione, la creazione e l’accelerazione di imprese (startup e PMI), l’internazionalizzazione e l’attrazione di investimenti.
L’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) e le KIC
L’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) rafforza la capacità di innovazione dell’Europa, fornendo soluzioni alle sfide globali più pressanti e coltivando i talenti imprenditoriali per creare una crescita sostenibile e posti di lavoro qualificati in Europa. L’EIT è un organismo dell’UE e parte integrante di Horizon Europe, il programma quadro dell’UE per la ricerca e l’innovazione.
L’Istituto sostiene partenariati paneuropei dinamici, le Comunità della conoscenza e dell’innovazione dell’EIT (KIC), composte da aziende, laboratori di ricerca e università di primo piano, ognuna delle quali si dedica alla risoluzione di una sfida globale urgente, dal cambiamento climatico alla salute, alle energie rinnovabili.
Attualmente sono attive 8 KIC (Climate, Digital, Food, Health, Innoenergy, Manufacturing, Raw material, Urban mobility). Ciascuna KIC si articola in una rete di nodi nazionali, detti Innovation HUB (o Co-location Center).
Insieme con i suoi principali partner, la Comunità EIT offre:
corsi di formazione imprenditoriale in tutta Europa che trasformano gli studenti in imprenditori
servizi di creazione e accelerazione d’impresa che portano le idee e le aziende in erba al livello successivo
progetti di ricerca orientati all’innovazione che trasformano le idee in prodotti collegando partner, investitori e competenze.
L’EIT riunisce ad oggi quasi 3.000 partner provenienti dalle più importanti organizzazioni imprenditoriali, di ricerca e di istruzione di tutta Europa in oltre 60 poli di innovazione in tutta Europa. L’EIT ha promosso più di 3.800 start-up e scale-up, ha creato più di 1.400 nuovi prodotti e servizi che sono andati a raccogliere più di 3,9 miliardi di euro in capitale esterno. Più di 3.800 studenti si sono laureati in programmi di master e dottorato dell’EIT e più di 100.000 hanno partecipato alle formazioni imprenditoriali della Comunità EIT.
La nuova strategia per il 2021-27 dell’EIT ha previsto la creazione di una nuova KIC nel settore delle Industrie Culturali e Creative (la KIK ICC). Le ICC sono i principali motori della crescita economica e della creazione di posti di lavoro in tutta Europa. Rappresentano il 5,5% del PIL totale dell’UE e il 6,2% della forza lavoro europea, l’80% di tutte le 2,9 milioni di aziende culturali e creative sono piccole e micro imprese. Allo stesso tempo, non sono solo imprese, ma rappresentano la diversità e l’unità dell’Europa. EIT Cultura e Creatività sarà la chiave per sostenere la ripresa e la coesione dell’Europa.
L’uscita della “call for proposal” (richiesta di presentazione del progetto) per questa nuova KIC è avvenuta nel mese di ottobre 2021, l’iter di valutazione si è concluso il 23 giugno 2022 con la selezione della cordata promossa dal consorzio ICE. Il finanziamento previsto è di 150 milioni di euro in due periodi di 7 anni.
Maggiori informazioni al sito: https://eit.europa.eu/
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