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Promuovere il pluralismo dell'informazione

  • Immagine del redattore: rcalari
    rcalari
  • 11 mag 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

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A un anno di distanza dal convegno sul pluralismo dell'informazione e la riforma dellʼeditoria, del maggio 2019, al Salone Internazionale del libro di Torino, convegno promosso unitariamente da tutte le principali sigle dell'editoria indipendente e no profit, insieme a Fnsi e Ordine dei Giornalisti, il tema del pluralismo dell'informazione diviene sempre più attuale.

La pandemia che ha colpito cosìʼ drammaticamente lʼItalia e il mondo ha fatto emergere con maggiore chiarezza il ruolo fondamentale dellʼeditoria tutta,di carta e online. Sono diventati , d'altra parte, ancora più evidenti i rischi che, in particolare nell'ambito online, si possono correre quando manchi la necessaria "responsabilità" delle informazioni che si forniscono agli utenti: rischio tanto più grave se si veicolano come vere informazioni inattendibili, non verificate e o direttamente "false", come purtroppo in non pochi casi è accadutoo e accade.

In particolare si è rivelato importante il ruolo della carta stampata come strumento di approfondimento e riflessione e, in particolare, quello della stampa locale , piùʼ vicina ai territori e ai cittadini e comunque dotata, come le altre testate nazionali, di competenze professionali adeguate e di uno specifico codice deontologico a cui attenersi.

Importante è, più che mai di fronte alla crisi economica e sociale che stiamo vivendo, garantire soluzioni di sostegno a tutto il settore, ma , in particolare all'editoria indipendente e non profit, di carta e online, che svolga correttamente il ruolo di editore puro, con piena autonomia e indipendenza, con pieno rispetto delle regole e dei codici deontologici.

Il pluralismo informativo è un bene prezioso che da solo il mercato non puo' certo garantire. Serve, come in ogni parte d'Europa avviene, il ruolo importante dello Stato, a integrare e stabilire regole certe e severe da un lato, e sostegno programmato e verifiche rigorose, dallʼaltro, come condizione per il suo intervento di sostegno. Tutta lʼattivitàʼ editoriale, certo, èʼ importante per la democrazia, ma senza interventi correttivi il mercato non puo' che spingere, come in questi giorni abbiamo potuto vedere, verso lʼinevitabile concentrazione in pochi soggetti editoriali, spesso con interessi prevalenti “altri “ rispetto a quello di promuovere un' informazione corretta e responsabile. Sembrerebbe necessario, quindi, più che mai, oggi, una rinnovata politica di tutela e promozione della editoria locale, di quei giornali realizzati con fatica e competenza ogni giorno da editori puri, da Cooperative di giornalisti o altre realtaʼ non profit. E.. poi.. andrebbero sostenute con misure adeguate le edicole!!! quale straordinario presidio di socialitàʼ e di informazione sul territorio esse rappresentano, anche in momenti drammatici come quelli che abbiamo vissuto e stiamo vivendo!!!!! Importante potrebbe essere aggiungere ad indispensabili ed urgenti incentivi fiscali e di sostegno economico anche incentivi verso lʼammodernamento e la promozione di nuove ulteriori funzioni. Si tratta di tentare di porre fine alla costante chiusura di questi presidi territoriali a cui abbiamo assisto in questi anni... e questo già da ben prima del manifestarsi del coronavirus. I problemi da affrontare in questa crisi drammatica sono certo innumerevoli per Governo e Parlamento. Vogliamo tuttavia credere che questo tema del pluralismo dellʼinformazione come presidio e condizione essenziale per la democrazia possa trovare sostegno e promozione adeguata. In questa direzione pare voler procedere il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Editoria, Andrea Martella, che nei giorni scorsi ha ribadito come con “ l’ultima legge di bilancio si sia "messo in sicurezza il sistema" e come sia necessario operare per costruire le condizioni di riforma del settore, "nonostante le limitazioni e i rallentamenti imposti dall’emergenza”


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